Il panorama fiorentino lo scorso weekend è stato teatro di Hubble, un evento organizzato dalla fondazione Cultura Democratica. 1.000 ragazzi provenienti da tutta Italia si sono riuniti nella bellissima cornice Fortezza da Basso. L’intenzione degli ideatori Federico Castorina (Presidente – Cultura Democratica) e Tommaso Giacchetti (Direttore – Cultura Democratica), nella prima parte dell’evento, era portare all’attenzione del “futuro” legislatore le proposte emerse dai 24 tavoli tematici previsti: dal tavolo start up a quello sulla comunicazione digitale, da quello sulla sanità a quello sul turismo. Ogni tavolo prevedeva presenza dei moderatori di Cultura democratica, di ragazzi under 35 e di rappresentanti del mondo aziendale.
La seconda parte, invece, ha visto l’intervento di Matteo Renzi che si è confrontato con i presenti su quattro tematiche: smart city, sanità, disoccupazione giovanile e Made in Italy.
Quando mi è arrivato l’invito ad Hubble, avendo già partecipato ad eventi riguardanti il tema rappresentanza degli interessi (#OpenLobby), ho deciso di iscrivermi al tavolo “Qualità della regolamentazione e lobbying”. Oltre a me ed altri 20 ragazzi il tavolo era animato da due moderatori di Cultura democratica (uno era Giacomo Pistelli di Open Fiber), l’On. Antonio Misiani (Deputato PD – Commissione bilancio) e due protagonisti del mondo del lobbying, Antonio Iannamorelli (Direttore operativo – Reti) e Giampiero Zurlo (Ad – Utopialab).
Tema principale della discussione è stato il registro dei lobbisti. Ci si è interrogati sulla funzionalità ma soprattutto sull’obbligatorietà di iscrizione da parte dei lobbisti contrapposta ad una registrazione facoltativa che prevede una serie di premialità che renderebbero la registrazione “quasi” necessaria per i lobbisti che vogliono interfacciarsi con il decisore. Le vedute dei presenti erano quasi tutte a favore dell’obbligo di iscrizione al registro. A fare lobbying per la registrazione facoltativa è stato in particolar modo Antonio Iannamorelli. Il resto della discussione ha riguardato la tipologia di sanzione comminata nel caso di irregolarità, e sulla commissione di controllo, cioè sull’organo preposto alla verifica del registro e delle sanzioni. Il primo punto ha creato diverse posizioni che passano dalla sanzione amministrativa alla condanna. Il secondo punto ha passato in rassegna i soggetti che si dovrebbero occupare dell’attività di controllo. Si è parlato del CNEL ma anche delle Authorites ANAC e AGCM.
La discussione, durata quasi due ore, ha visto la nascita di un testo che sarà vagliato dai ragazzi di Cultura Democratica e magari potrà rappresentare il punto di partenza per cercare di regolamentare una professione che ormai trova sempre maggiore seguito anche tra i più giovani.
Gaetano Gatì
@Gaetanogati